Le potenzialità del commercio online

Pubblicato originariamente su “Welcome in Centergross & Bologna”, n. 21-22 Luglio 2015

Sebbene siano ormai anni che la crisi economica flagella violentemente l’economia del nostro paese, sono pochi i soggetti che riescono a mettere a frutto tutte le opportunità utili per sopravvivere e rilanciarsi. Tra queste, quella che sicuramente può dare i maggiori risultati con un minimo – ma congruo – investimento, è il commercio online o ecommerce.
Se da un lato non è più opportuno riferirsi a questa tecnologia come una novità (basti pensare che la fondazione di eBay, il più grande portale di vendite online del mondo occidentale, risale al 1995, venti anni fa), è purtroppo da rilevare come solo una scarsa parte dei commercianti e degli imprenditori – sia b2b che b2c – si rivolge ad internet per svolgere la propria attività, e tra questi, sono davvero pochi quelli che lo fanno procuamente.

Eppure le possibilità di fare bene ci sono tutte: virtuoso il caso di Yoox, azienda bolognese fondata del 2000 da Federico Marchetti che si occupa di commercio elettronico, sia in proprio che per conto di marchi di rilevanza mondiale. Yoox ha chiuso il 2013 con un fatturato di quasi 500 milioni di euro, riportando utili per 12.6 milioni: nel marzo scorso ha annunciato la fusione con Net-a-porter, una società controllata dal marchio russo Richemont, per dar vita a quello che con molta probabilità sarà la vetrina digitale di lusso più visitata al mondo. La scelta di investire sul mercato top class, che rappresenta attualmente una fascia di mercato abbastanza ristretta – solamente tra il 3 ed il 5% di tutti gli acquisti online – potrebbe però rivelarsi vincente, tenendo considerato anche il minor effetto afittivo della crisi economica sugli acquisti di una certa fascia. La situazione del mercato digitale italiano nel 2014 ha registrato 200 milioni di transazioni nel corso di tutto l’anno, delle quali il 60% ha coinvolto l’acquisto di un bene sico, mentre il restante era riservato a servizi digitali. Dei prodotti consegnati direttamente nelle case degli italiani, la
stragrande maggioranza è costituita da prodotti elettronici, telefonia ed elettrodomestici:
questo è signicativo anche del fatto che quello digitale è spesso considerato un mercato “di nicchia”, o quantomeno preferito da chi è già attivo su internet. Il vero passo avanti nel settore sarà portare ad acquistare online anche chi non è familiare con l’informatica ma che ha necessità di acquistare.

Dati alla mano, è oggi impossibile giusticare chi decide di non offrire i propri prodotti e servizi online: se i costi di avviamento non sono irrisori – ma comunque non paragonabili ai quelli da affrontare per il setup di uno store fisico – quelli di gestione sono veramente contenuti se confrontati alle possibilità che si aprono – tra le tante, quella di poter fare affari con tutto il mondo. Al di là delle tecniche di realizzazione dei negozi digitali, il fattore chiave che nel 2015 deve essere tenuto costantemente sotto controllo è quello della fiducia e dell’affidabilità del proprio portale di vendita: attraendo sempre più utenti inesperti o comunque non in grado di valutare adeguatamente un venditore – o, più banalmente, un sito internet – è esponenzialmente aumentato il rischio di incorrere in truffe di ogni tipo. Dal furto dei dati personali e di pagamento alle vendite false, di fatto internet ha dato nuovi strumenti e nuove opportunità anche a chi ha intenzione di agire illecitamente alle spalle dei consumatori. Per questo è fondamentale utilizzare tutte gli standard di sicurezza che la tecnologia mette a disposizione – spesso a costo quasi zero, come può essere la certicazione SSL del proprio dominio internet: una scelta vincente può essere quella di affidarsi
alle grande società che offrono servizi di intermediazione online. Utilizzare servizi come PayPal (gruppo eBay) o come quelli messi a disposizione ormai da tutti i grandi gruppi bancari per gestire completamente i pagamenti, permette al commerciante di non dover mettere a punto esose misure di sicurezza nella gestione delle transazioni e allo stesso momento non caricarsi di responsabilità molto gravose in caso di illeciti e attacchi verso i sistemi di pagamento.

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